lunedì, Ottobre 7, 2024
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RIDARE LA DIGNITA’ A CHI HA PERSO IL LAVORO E LA SALUTE

RIDARE LA DIGNITA’ PER CHI HA PERSO IL LAVORO E SALUTE

la vertenza della Montefibre è una vertenza ISTITUZIONALE  non ha mai assunto un colore politico ne tantomeno partitica, la vertenza Montefibre  nasce nel 2004 con il Governo Berlusconi, e alla Regione Campania  con Bassolino, poi e’ subentrato Prodi al Governo Nazionale e  Caldoro  per la Regione Campania, poi si sono susseguiti  i vari  MONTI, LETTA, RENZI, CONTE , oggi   DRAGHI  tutti nessuno escluso sono al  corrente della vertenza Montefibre, la stessa cosa si può dire per i Governatori della Regione Campania in ultimo De Luca, da Ricordare anche i vari Sindaci  del Comune di Acerra   da Michelangelo Riemma, Immacolata Verone, Espedito Marletta, Tommaso Esposito e per ultimo Raffaele Lettieri  tutti  sanno perfettamente la nostra situazione sanno perfettamente di cosa stiamo parlando Si sono fatti carico tutti di risolvere tale vertenza Sindacato compreso CGIL., UIL  CISL, UGL CISAL,  CONFAIL   IN ULTIMO   USB   E   PERSINO  LA CHIESA CON  I VAR I VESCOVI  PARTENDO   DA  DON RIBOLDI,   DON  RINALDI,  E  PER  ULTIMO  DI  DONNA.  poi abbiamo dovuto  costituirci come comitato dei lavoratori.  PER  CUI  NESSUNO  HA  LA GIUSTIFICAZIONE ,  NESSUNO  PUO’ ADDEBITARE  AD ALTRI  LE  CAUSE  LE COLPE  O  DI  FARE  FINTA  DI   NON   ESSERE   AL CORRENTE  PERCHE’ NESSUNO  E RIBADIAMO  NESSUNO  ESCLUSO,  HA    AVUTO     UNA  VICENDA  DIRETTA  DA  ATTORE  PRINCIPALE   IN QUESTA VERTENZA A PARTIRE   DA  DESTRA   A  SINISTRA   E   PASSANDO  PER  IL  CENTRO    PER CUI  OGGI  UNA  VOLTA  PER  TUTTI  DOBBIAMO  DIRE  BASTA   E TROVARE  LA SOLUZIONE AL NOSTRO DRAMMA CHE DURA DA 17 ANNI. PER CUI  I lavoratori del sito ex MONTEFIBRE di Acerra,  desiderano mettere in evidenza il grave ed annoso problema che li affligge da oltre 17 anni, come lei ben sa visto che ci è stata vicina.

Non vogliono più vivere di “assistenza statale”, né di elemosine gentilmente erogate! Vogliono vivere di lavoro in maniera degna, come negli anni precedenti la “sospensione delle attività”.

Ogni giorno 250 famiglie, più 30 dell’indotto, si trovano ad aggrapparsi a flebili segni di speranza per le loro condizioni. Non sono più supportate da una politica industriale e, tra poco, nemmeno da quella assistenziale, poiché l’età media è di circa 59 anni e nessuno di questi lavoratori ha i requisiti per la pensione e tanto meno per il mondo del lavoro, che richiede giovani, in quanto garantiscono incentivi e supporti fiscali.

i lavoratori, insieme alle loro famiglie,   chiedono di mettere da parte le dispute politiche e di far prevalere il senso umano e cercare tutti insieme una risoluzione per queste famiglie, che già soffrono da troppo tempo.

In particolar modo di approvare un ATTO DI INDIRIZZO,questo  potrebbe mettere fine una volta per sempre tortuosa vertenza che dura da 18 anni.

Ridando la  dignità ai lavoratori e a questa terra così delusa e maltrattata.

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