L’invalidità civile è al centro di una riforma significativa che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, grazie ai decreti attuativi della Legge n. 227/2021, approvati il 3 novembre 2023. Questo intervento legislativo si ispira alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e all’Agenda Europea 2021-2030, proponendosi di semplificare i processi burocratici e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Una delle principali innovazioni riguarda l’introduzione di un procedimento unificato di valutazione, affidato all’INPS.
Questo sistema centralizzato, denominato “valutazione di base”, mira a garantire maggiore coerenza nell’accertamento della disabilità, eliminando le attuali frammentazioni. La valutazione terrà conto sia della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD) dell’OMS che della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute (ICF).
Queste metodologie superano il tradizionale approccio medico, ponendo l’accento sul funzionamento globale della persona e sul contesto in cui vive. Cuore della riforma è il Progetto di Vita Individuale e Personalizzato, che diventa un diritto fondamentale per le persone con disabilità. Questo piano, elaborato su base multidisciplinare, è pensato per:
⦁ Promuovere lo sviluppo delle potenzialità individuali, garantendo una partecipazione attiva e paritaria nella società. Coordinare servizi e supporti, sia formali (forniti da enti pubblici e privati) che informali (reti familiari e comunitarie).
⦁ Eliminare gli ostacoli che impediscono l’inclusione sociale e la piena realizzazione personale.
Il progetto di vita, definito come un accordo di corresponsabilità tra il cittadino e le istituzioni, è finalizzato a migliorare la qualità della vita e soddisfare aspirazioni personali, indipendentemente dall’età o dalle condizioni sociali della persona. La nuova normativa introduce diversi cambiamenti di rilievo:
⦁ Ridefinizione del concetto disabilità: basato su una visione integrata della persona, che include aspetti fisici, sociali e ambientali.
⦁ Procedimento unificato di accertamento: l’INPS sarà il solo ente preposto a certificare ogni tipo di patologie.
⦁ Valutazione multidisciplinare post-accertamento: permette un’analisi più approfondita delle esigenze individuali.
⦁ Diritto all’accomodamento ragionevole: obbliga le istituzioni a rimuovere le barriere che ostacolano la piena partecipazione della persona con invalidità.
⦁ Fase sperimentale nel 2025: per affinare criteri e modalità di accertamento.
Un altro pilastro della riforma è la Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo organismo avrà il compito di definire i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), garantendo servizi minimi uniformi su tutto il territorio nazionale. Composta da ministri, rappresentanti delle Regioni, dell’ANCI e delle principali associazioni di categoria, la Cabina di regia si occuperà di: Coordinare gli interventi legislativi, identificare le risorse per finanziare i progetti di vita, garantire una governance inclusiva e partecipata.
La riforma segna un passo decisivo verso l’inclusione delle persone con disabilità, trasformando l’approccio istituzionale da assistenziale a partecipativo. Grazie al Progetto di Vita Individuale e alla semplificazione delle procedure, si punta a costruire una società più equa, dove ogni persona possa contribuire e realizzarsi pienamente, in linea con gli obiettivi della Convenzione ONU. La fase sperimentale del 2025 rappresenta un’occasione per monitorare e migliorare l’efficacia del sistema, coinvolgendo attivamente le istituzioni e la cittadinanza in un processo di cambiamento condiviso. ( Valerio Tramontano )